post title

Calcolosi Biliare

Definizione

Disturbo provocato dalla presenza di calcoli nella colecisti (o cistifellea) o nei dotti biliari. I calcoli sono formazioni dure simili a sassi, di dimensioni variabili, e si distinguono in base alla loro composizione chimica. Nella maggior parte dei casi sono costituiti da solo colesterolo, ma possono formarsi anche calcoli formati da sali di calcio e bilirubina (calcoli pigmentati) o, più raramente, da sali biliari, proteine, acidi grassi e fosfolipidi.

Cause

Fra i fattori predisponenti vi sono: malattie metaboliche, ereditarietà, dieta ipercalorica, obesità, sesso femminile e gravidanza. L'aumento dei livelli di bilirubina in persone affette da cirrosi epatica, da infezioni croniche delle vie biliari o da parassitosi, ne facilita la precipitazione e la formazione di calcoli pigmentati.

Sintomi

Nella maggior parte dei casi la calcolosi biliare è asintomatica: non provoca disturbi particolari e viene scoperta casualmente nel corso di altre indagini. Più della metà dei pazienti non svilupperà sintomi o complicazioni nemmeno nel corso degli anni. Tuttavia, alcuni pazienti possono lamentare disturbi digestivi, nausea, vomito e dolore viscerale. Se i calcoli vanno ad ostruire lo sbocco della colecisti, provocano episodi acuti e molto dolorosi (coliche biliari), caratterizzate da un forte dolore nel quadrante superiore destro dell'addome, a volte accompagnato da febbre. Le coliche biliari possono durare da 30 minuti a molte ore.

Diagnosi

La diagnosi di calcolosi biliare viene fatta nella maggior parte dei casi con l'ecografia addominale, che permette di identificare anche i calcoli radiotrasparenti, come quelli di colesterolo. In caso di calcoli presenti nei dotti biliari, può essere utile la radiografia, la TAC o la RMN delle vie biliari. Le analisi di laboratorio sono spesso normali, ma possono mostrare segni di alterata secrezione biliare o aumento della bilirubina.

Cure

La terapia farmacologica delle coliche biliari prevede la somministrazione di farmaci antispastici e antinfiammatori. Esistono anche farmaci in grado di portare ad un lento scioglimento dei calcoli di colesterolo (acidi biliari): vanno assunti per lungo tempo e a volte il trattamento è seguito da recidiva. Qualora non fosse sufficiente è necessario intervenire chirurgicamente rimuovendo la colecisti, intervento che attualmente viene effettuato quasi sempre per via endoscopica. In una piccola percentuale di casi si può procedere con gli ultrasuoni per rompere i calcoli in frammenti più piccoli.

Cure alternative

Gli estratti secchi concentrati di carciofo possono essere utilizzati per fluidificare la bile e ridurre il rischio di formazione di calcoli.

Fitoterapia: Cynara scolymus Tintura Madre, 20-40 gocce 1-3 volte al giorno.

Gemmoterapia: Rosmarinus officinalis Macerato Glicerico, 50 gocce 2 volte al dì.

Alimentazione

Bisogna evitare cibi grassi e fritti, che compromettono la funzionalità della colecisti. La quantità di cibo giornaliera è preferibile distribuirla in più pasti leggeri anziché farne solo due o tre abbondanti.


Bibliografia

Beers, Berkow. Manuale Merck di Diagnosi e Terapia. [Editore Medicom 1999]
Brunton, Lazo, Parker. Goodman & Gilman. Le Basi Farmacologiche della Terapia. [Editore Mc Graw Hill 2006]
Fabbri, Gelmetti, Leigheb. Manuale di dermatologia medica. [Editore Elsevier 2010]
Demarque, Jouanny, Poitevin, Saint-Jeanne. Farmacologia e material medica omeopatica. [Editore Tecniche Nuove 2005]
Brigo. Natura Medicatrix. [Editore Tecniche Nuove 2006]
www.dica33.it